Abito a San Giovanni di Polaveno, un piccolo paese situato fra Gardone Valtrompia e Iseo, in provincia di Brescia.
Mi sono laureato nel 1979 in Pedagogia presso l’Università Cattolica, sede di Brescia, con una tesi in Storia del cristianesimo su “I primi cristiani, la guerra, il servizio militare”.
Il docente che mi presentò e che fece da relatore alla tesi è stato il prof. Felice Montagnini, al quale devo l’amore per il cristianesimo delle origini. Per lo specifico lavoro sull’argomento della tesi sono stato seguito da un docente della Statale di Milano, il prof. Remo Cacitti, di cui ricordo ancora oggi la squisita cortesia e la grande professionalità.
Mi sono poi diplomato presso l’Istituto Toniolo della Cattolica di Brescia ed ho ottenuto così la specializzazione per insegnare ai ragazzi disabili nella scuola secondaria inferiore. Mi sembrò importante ottenere una tale specializzazione per rispondere a nuovi bisogni emergenti nelle classi.
Negli ultimi anni della scuola superiore e durante il periodo universitario molto importanti per la mia formazione sono state le settimane estive trascorse a Spello, con altri carissimi amici bresciani, seguendo la proposta dei Piccoli Fratelli che, con Carlo Carretto e Giuseppe Florio, animavano, dal convento di San Girolamo, quella esperienza.
Tra il 1979 e il 1981 ho svolto i venti mesi di servizio civile presso il Mir (Movimento Internazionale della Riconciliazione) di Brescia, spinto all’obiezione di coscienza da motivazioni dichiaratamente antimilitariste, ossia di netta contrarietà alla logica delle armi e dell’esercito, secondo l’insegnamento di don Lorenzo Milani e di don Primo Mazzolari. La lettura dei testi di Gandhi e di Martin Luther King mi confermò poi nella scelta della nonviolenza, già insita comunque nei Vangeli.
In quegli anni ho contribuito attivamente a far nascere anche a Brescia una sede di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace. Al riguardo ricordo come un momento importante l’organizzazione a Brescia, il 31 dicembre 1980, della marcia nazionale per la pace sul tema della produzione di armi, con la partecipazione di mons. Luigi Bettazzi, presidente di Pax Christi, del prof. Mazzocchi della Cattolica di Milano e del biblista don Bruno Maggioni.
In occasione di quella marcia lavorai ad una ricerca sulla produzione di armi nel bresciano, la prima in assoluto su tale argomento. Il risultato finale fu una pubblicazione dal titolo “Produciamo per vivere tante armi per uccidere”. Ebbe notevole risalto, tanto che anche il “Corriere della Sera” ne parlò in un ampio articolo.
Per la prima volta, tra l’altro, si dava notizia di due aziende belliche, che poi sarebbero diventate molto note, la Misar e la Valsella, situate nella bassa bresciana: producevano mine antiuomo, mine marine e mine anticarro, che erano vendute in tutto il mondo. Oggi il nostro Paese, avendo aderito ad un Trattato internazionale, non può più produrre questo tipo di armamento e quelle aziende hanno riconvertito la loro produzione.
La mia passione per i temi della pace e della nonviolenza si deve probabilmente anche a mio padre. Egli partecipò infatti alla seconda guerra mondiale, combattendo con gli alpini in Grecia, Albania e infine in Russia, dove venne fatto prigioniero e deportato in Siberia per tre anni. Una volta terminata la guerra e tornato a casa dopo un lunghissimo viaggio, non volle più parlare di quegli anni. Ciò per me ha significato moltissimo: ho letto in quel rifiuto a parlare degli anni di guerra il desiderio di non tornare a rivivere un’esperienza tremenda. Fu per lui difficile all’inizio accettare la mia scelta di obiezione di coscienza, ma poi la capì e penso che, in fondo, ne sia stato contento. Aveva visto in faccia la guerra e sapeva bene quanto fosse terribile.
Dopo il servizio civile ho iniziato a insegnare, prima nella scuola secondaria inferiore per 17 anni, ora nella scuola secondaria superiore.
Nel 1988 mi sono sposato con Alessandra; abbiamo tre figli, Francesco, Paolo e Alberto.
Nel piccolo paese in cui vivo ho cercato di dare il mio contributo a livello ecclesiale, nella catechesi e nell’animazione, e a livello civico da consigliere comunale per due mandati. Ho collaborato anche a iniziative di carattere ecclesiale e/o culturale a livello cittadino.
Ora sono docente di Materie Letterarie presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Antonietti” di Iseo (BS).
Nei miei studi in questi anni ho approfondito in particolare i temi della pace, dell’obiezione di coscienza e dei diritti umani. Più recentemente ho affrontato le problematiche connesse con i totalitarismi nel XX secolo, ricercando in particolare le testimonianze di chi si è opposto a tali sistemi dittatoriali. I miei ultimi libri intendono proprio presentare questi testimoni di pace, di libertà e di nonviolenza, persone che nella notte dei totalitarismi e delle dittature hanno tenuto acceso una piccola luce ed hanno dimostrato che nella storia l’ultima parola non spetta al male.
La filosofia che accompagna i miei lavori di questi anni è quella di “fare memoria del bene”, ossia far conoscere le vicende biografiche e il pensiero di quanti, nella storia, soprattutto quella del XX secolo, hanno scelto di opporsi alle guerre e alle ingiustizie con la forza della loro parola e della loro testimonianza, percorrendo le strade della nonviolenza.