Testimoni della coscienza

«Da Socrate ai nostri giorni»

Editrice Ave
seconda ristampa 2010
pp. 304

Prefazione di Franco Cardini

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 Testimoni della coscienza. Da Socrate ai nostri giorni
Oggi si sente la necessità di scelte operate secondo coscienza, di persone capaci, nelle più svariate circostanze, piccole o grandi, di dire no.
Questo monosillabo è una delle più belle, forti e poetiche parole del vocabolario: è con un no, con una contestazione dell’esistente, con un rifiuto della realtà del momento – la quale pretende sempre di essere l’unica possibile e la migliore – che inizia ogni valore.

Questo libro di Anselmo Palini intende proprio proporre un percorso storico con la presentazione di figure esemplari, alcune delle quali pressoché sconosciute, che, in circostanze e situazioni spesso drammatiche, hanno saputo dire no alle pretese del potere, anteponendo le ragioni della coscienza perfino a quelle della sopravvivenza.

Il filo rosso che unisce tutti i personaggi qui presentati è la fedeltà  a dei valori e a degli ideali, a dei principi morali assoluti, non negoziabili, che, in un certo momento storico, sono stati ritenuti superiori alle leggi dello Stato.

 

Accanto a personaggi realmente esistiti – Socrate, Massimiliano di Tebessa, Tommaso Moro, Pavel Florenskij, Franz Jägerstätter, gli studenti della Rosa Bianca e il loro professore Kurt Huber – vi è la figura di Antigone, ossia una creazione letteraria.
La presenza di questa protagonista dell’omonima tragedia di Sofocle è dovuta al fatto che in Antigone, per la prima volta nella storia della letteratura, si pone il problema del contrasto fra la legge dello Stato e “le leggi degli dèi”, ossia delle norme sentite come superiori.

Dal V secolo a. C. in poi, Antigone ha così incarnato l’idea del diritto naturale, che gli antichi chiamavano legge non scritta, una legge eterna, che nessuno aveva mai letto in un codice, ma che tuttavia si poneva come inviolabile. Antigone obbedisce a quella che ancora non chiama la sua coscienza, ma che ad essa assomiglia molto.

Tutti i personaggi di cui parla Anselmo Palini in questo suo nuovo libro hanno pagato con la vita le proprie scelte  e la fedeltà a delle “leggi eterne e immutabili”, quelle che per noi oggi risiedono in quel luogo sacro che è la coscienza individuale.

 

Il presente testo intende essere preciso e rigoroso, ma non specialistico, ossia non per i soli addetti ai lavori. Ha dunque un carattere divulgativo, in quanto l’obiettivo è quello di permettere a tutti gli interessati di avvicinarsi alle tematiche e ai personaggi qui presentati.

Le numerose note che vengono riportate hanno proprio questo scopo: fare in modo che le ricostruzioni biografiche, la contestualizzazione storica e i brani antologici  possano essere comprensibili ed accessibili a tutti.

Tutti i personaggi di cui qui si parla pongono un problema ben preciso: il rapporto fra la coscienza e il potere, fra il diritto dello Stato e una norma superiore e definitiva che non ammette eccezioni. Utilizzando le categorie del cristianesimo, il dilemma che si pone è fra ciò che spetta a Dio e a Cesare.

Questo problema cessa di essere una disquisizione filosofica e si pone in termini drammaticamente esistenziali quando ci si trova di fronte ad una legge che in coscienza viene ritenuta illegale. “Era chiaro, scrive Tommaso Moro alla figlia Margaret, che giurare era contrario alla mia coscienza” e che “il mio dovere era di non obbedire al mio principe”  .

Per superare questo conflitto di coscienza gli Stati oggi prevedono, in certe particolari situazioni, la possibilità dell’obiezione di coscienza: è il caso ad esempio del servizio militare e dell’aborto.

Anche la Chiesa oggi afferma la possibilità, o meglio, la doverosità, di disobbedire a delle leggi ingiuste.

È scritto infatti nel Catechismo della Chiesa cattolica, al n. 2242: “Il cittadino è obbligato in coscienza a non seguire le prescrizioni delle autorità civili quando tali precetti sono contrari alle esigenze dell’ordine morale, ai diritti fondamentali delle persone o agli insegnamenti del Vangelo. Il rifiuto d’obbedienza alle autorità civili, quando le loro richieste contrastano con quelle della retta coscienza, trova la sua giustificazione nella distinzione fra il servizio di Dio e il servizio della comunità politica”.

Nel passato questa possibilità non era ammessa: gli Stati e le Chiese esortavano sempre all’obbedienza.

I personaggi qui presentati sono dunque a loro modo dei profeti, in quanto hanno anticipato l’idea che in certe gravi situazioni bisogna obbedire alla coscienza, poiché, come ha detto il Presidente della Germania Federale, Richard von Weizsacker, il 13 febbraio 1993 commemorando a Monaco il sacrificio della Rosa Bianca, “ognuno è responsabile per ciò che fa e per ciò che lascia fare”.

Questo libro ci parla dunque, come ha scritto nella prefazione il prof. Franco Cardini, “dell’esemplarità delle scelte di chi persegue una coerenza assoluta rispetto a se stesso: di chi non si arresta a quel ‘necessario e sufficiente’ che ordinariamente ci viene richiesto e sul quale fondiamo di solito la nostra etica comportamentale di persone oneste e, quando si è credenti, di bravi cristiani”.

Il libro è stato presentato ufficialmente Giovedì 1 dicembre 2005 ore 18 presso la Libreria Ave di via della Conciliazione a Roma. Sono intervenuti:
l’autore prof. Anselmo Palini
il dott. Piergiorgio Liverani, giornalista, già direttore di Avvenire
la dott.ssa Ilaria Vellani, vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana

Premio “Capri san Michele 2006”

Per questo suo libro Anselmo Palini ha ricevuto a Capri, dalle mani del prof. Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica, e del prof. Franco Casavola, già presidente della Corte Costituzionale, il premio “Capri san Michele 2006” per la sezione riguardante i libri particolarmente indicati per i giovani.

Per il libro “Testimoni della coscienza” editrice Ave
AD ANSELMO PALINI
IL PREMIO “CAPRI SAN MICHELE GIOVANI” PER IL 2006

Il Premio Capri S. Michele, appuntamento di prestigio per il mondo culturale italiano, ègiunto quest’anno alla 23 edizione, essendo stato fondato nel 1984. Organizzato dall’associazione di Varia Umanità, si svolge annualmente ad Anacapri, nell’isola di Capri, della quale è ormai uno dei più prestigiosi appuntamenti culturali e turistici.

Esso continua un suo originale percorso, premiando opere che, esprimendo in modo chiaro i valori fondamentali del vivere umano, invitano ad avere coscienza del passato, consapevolezza del presente, attenzione per il futuro, e siano in armonia con quelle precedentemente premiate.

Ha scritto il Cardinale Paul Poupard, presidente onorario del premio Capri San Michele:
“Il premio Capri-S. Michele, istituito dall’Associazione di Varia Umanità che ha sede in Anacapri, rimane uno dei punti di riferimento della cultura italiana nella esemplarità delle sue scelte, nell’obiettività del giudizio e nella testimonianza a sempre voler coniugare i valori della cultura e della fede, arricchendo la ricerca e promuovendo il dialogo”. 

Sulla base delle opere candidate dagli editori, dopo aver scelto quella vincitrice, la Giuria articola delle sezioni scegliendo un’opera vincitrice per ognuna di esse. Quest’anno le sezioni prese in considerazione sono state le seguenti: Attualità, Giovani, Paesaggio, Pedagogia, Riviste Culturali, Graham Greene.

L’assegnazione all’opera Testimoni della coscienza di Anselmo Palini il premio “Capri San Michele Giovani” per il 2006 è dovuta al fatto, si legge nella motivazione, che il testo Testimoni della coscienza , “esprimendo valori immortali, può contribuire alla educazione dei giovani, alla loro formazione e al loro arricchimento culturale e spirituale”.

La Cerimonia di proclamazione dei vincitori si è svolta ad Anacapri, sabato 30 settembre alle ore 18,30. Gli autori e gli editori delle opere premiate sono stati ospitati nell’Isola di Capri a cura dell’Associazione che ha organizzato il premio. Nel pomeriggio di venerdì 29 settembre gli autori premiati hanno partecipato ad un incontro sull’enciclica “Deus caritas est” di Benedetto XVI, che da cardinale ha vinto due volte il premio Capri san Michele. Anselmo Palini nella mattinata di venerdì 29 settembre ha incontrato anche gli studenti delle scuole superiori di Capri sui temi che ha trattato nel libro Testimoni della coscienza. Fra i premiati, presenti a Capri per tutti i due giorni, vi erano anche il presidente del Consiglio Romano Prodi e la moglie Flavia per il libro “Insieme”.

La Giuria del premio, presieduta da Francesco Paolo Casavola (storico del diritto romano, docente universitario, già Presidente della Corte Costituzionale), è attualmente composta da Ermanno Corsi (scrittore e giornalista), Lorenzo Ornaghi (rettore dell’Università Cattolica), Vincenzo De Gregorio, Grazia Bottiglieri Rizzo, Marta Murzi Saraceno e Raffaele Vacca (scrittore e giornalista, fondatore e anima del premio).

Presidente onorario del Premio Capri S. Michele è il Cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificium Consilium de Cultura.

La Giuria ha annoverato nel passato tra gli altri: Graham Greene, Leopoldo Elia, Clemente Riva, Adriano Bausola, che l’ha presieduta dal 1993 al 2000.

Sede del premio è la torre Aragonese,  nel centro di Anacapri, costruita nel 1338 da re Roberto d’Angiò e rifatta nel 1496 da re Federico d’Aragona. Intorno alla torre sorsero poi tre nuclei edilizi tra i quali, sul finire del diciannovesimo secolo , la Casa Rossa ad opera di J. C. Mac Kowen.

Nel corso delle varie edizioni il Premio Capri S. Michele si è arricchito di altri premi quali: il “Premio Tiberio”,il “Premio Grotta Azzurra”, il “Premio del decennale”,il “Premio Comune di Anacapri”, il “Gran premio Capri S.Michele”, il “Premio Giovani”, i “Premi Speciali”, e i “Riconoscimenti”.

Tra gli autori premiati con il riconoscimento principale negli anni scorsi vi sono l’attuale pontefice, papa Benedetto XVI, che ha vinto il premio Capri San Michele nel 1992 e nel 2004; e poi Pietro Scoppola, Giuseppe Lazzati, Alberto Monticane, Paolo Prodi, Giuseppe Dossetti, Alfredo Carlo Moro, Carlo Maria Martini, Sabino Acquaviva, Jacques Delors, Jilien Ries, Angelo Scola, Guido Carli.

Nelle varie sezioni troviamo tra i vincitori negli anni scorsi Vittorino Andreoli, Jochim Navarro Valls, Zygmunt Barman, Enzo Giammancheri, Giulio Andreotti, Paolo Rumiz, Alberto Melloni, Roberto Mussapi, Paolo Mieli, Giuliano Zincone, Achille Ardirò, Alberto Ronchey, Alberto Asor Rosa, Gorge Cottier, Bruno Forte, Giuseppe Vico, Marcello Sorgi, Dino Boffo e molti altri ancora.

Per il 2006, per la sezione che intende premiare un testo consigliato in modo particolare per i giovani, il premio, come già detto, è andato ad Anselmo Palini per il suo libro “Testimoni della coscienza” editrice Ave” Roma ottobre 2005 (prima ristampa aprile 2006). Il libro si fregia dell’importante prefazione dello storico medievalista Franco Cardini. Questo testo, già in ristampa a meno di un anno dalla sua pubblicazione, ha avuto positive recensioni su quotidiani e riviste.

Fra le numerose recensioni di Testimoni della coscienza, si ricordano quella molto ampie e positive apparse su “Avvenire” del 20 luglio 2006 e su “L’Osservatore Romano” del 14 aprile 2007.